Il prossimo Lunedì 16 maggio alle ore 17 presso la Biblioteca Comunale di Siena si svolgerà la presentazione del progetto RAMMSES (Realtà Aumentata del Medioevo Musicale di Siena e del Senese) promosso dal DFCLAM con finanziamento della Regione e collaborazione di molti enti.
I rappresentanti degli enti coinvolti presenteranno i rilevanti risultati della ricerca (con scoperte inattese e acquisizioni storiche), condotta dagli assegnisti Irene Volpi e Matteo Passarelli, sotto la direzione del professor Francesco Stella e con l’ausilio del professor Antonio Rizzo.
Una delle aree meno esplorate del patrimonio storico culturale senese è la produzione musicale e liturgica dei secoli X-XIII. Molte tracce di queste creazioni, che avevano accompagnato la vita quotidiana e le solennità festive della comunità locale in quel periodo, sono state adesso recuperate e riscoperte grazie alla Regione Toscana che, attraverso il Programma operativo regionale (Por) del Fondo sociale europeo (Fse) 2014-2020, ha finanziato il progetto Realtà aumentata del Medioevo musicale a Siena e nel Senese (RAMMSES). La ricerca è promossa dal Dipartimento di Filologia e critica delle letterature antiche e moderne dell’Università di Siena in partnership con il Dipartimento di Scienze politiche e cognitive, la Biblioteca comunale degli Intronati, l’Archivio di Stato di Siena, l’ente di ricerca sul Medioevo latino SISMEL e l’azienda informatica AIDILAB, con il sostegno della Fondazione Monte dei Paschi e la collaborazione dell’Arcidiocesi di Siena. Nell’ambito del progetto è stata portata a termine la digitalizzazione di quattro manoscritti e di numerosi fogli di riuso della Biblioteca, oltre a 49 frammenti, finora non catalogati, dell’Archivio di Stato; è stata prodotta, inoltre, la trascrizione testuale e musicale di circa 7.500 brani, ora disponibili nel sito www.rammses.it, appositamente creato. Sulla piattaforma è possibile ascoltare le prime registrazioni assolute di una selezione di dieci canti, eseguiti dal Coro della Cattedrale Guido Chigi Saracini, e attivare, attraverso alcuni link, visualizzazioni sperimentali di realtà aumentata, fruibili anche negli stessi luoghi di provenienza (chiese e monasteri) dei codici medievali